Ti racconto il mio parto #4
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Quando è nata la mia prima bambina avevo 22anni e nessuna idea di cosa poteva essere quell’evento. Il corso pre parto era stato un insieme strampalato di nozioni messe lì, come fosse un dovere consuetudinario.
Fui ricoverata una settimana prima per qualcosa che non ricordo, al termine decisero di indurre il parto con un gel di ossitocina. In realtà non avrebbero dovuto farlo perché il processo stava partendo…questo comportò un inasprimento dei dolori che erano senza sosta tanto da far vomitare. In quei momenti, io che sono sempre stata timida e poco avvezza a farmi vedere in difficoltà, non feci caso a nulla. Quei dolori mi fecero pentire di non aver voluto fare l’epidurale, pensai “non ce la faccio” più volte. Poi la giovane età, erroneamente, fece pensare all’infermiera di turno che non stava per nascere la bambina e mi lasciò in una stanza. Questa cosa mi fa ancora infastidire.
A causa di quella persona, poco professionale, dovetti urlare per farmi ascoltare, la bambina era già in uscita. La nascita, ovvero il momento tra le famose spinte e quello in cui Alice è stata presa dal medico, è durata un quarto d’ora. Le forze erano poche perché l’induzione aveva prosciugato la mia resistenza però il medico fu chiaro nelle indicazioni e ciò fu risolutivo. A causa dell’infermiera mi misero 31 punti, messi senza anestesia.
Però Alice stava bene, senza nessun bisogno di incubatrice. Bella come il sole, bionda e pacifica.
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