Studio comparativo sugli effetti del luogo del parto nella nascita
Pubblicato di recente uno studio comparativo sugli effetti del luogo del parto nella nascita
È uscito l’8 marzo lo studio di Ole Olsen e Jette A. Clausen intitolato “Planned hospital birth compared with planned home birth for pregnant women at low risk of complications” (Cochrane Library) che conclude che la nascita programmata in ospedale non reduce la mortalità ma (al contrario) aumenta la frequenza degli interventi esterni e l’insorgere di complicazioni. L’Euro-Peristat (che fa parte del programma di monitoraggio dello stato di salute nell’Unione Europea) ha espresso preoccupazione rispetto agli effetti iatrogeni degli interventi ostetrici, mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si è chiaramente espressa al fatto che l’eccessiva medicalizzazione nel parto mina alla base la capacità intrinseca delle donne di partorire, provocando generalmente un impatto negativo sulla loro esperienza di parto.
Lo studio ha coinvolto 11 partecipanti; e prova che per le donne selezionate in modo randomizzato con gravidanze a basso rischio non c’è alcuna evidenza che la nascita in contesto ospedaliero riduca la mortalità materna o perinatale, mentre la qualità dell’esperienza del parto può risultare migliore e più gratificante se quest’ultimo avviene a domicilio.
https://www.cochranelibrary.com/cdsr/doi/10.1002/14651858.CD000352.pub3/full#CD000352-sec1-0007
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