Ti racconto il mio parto #19

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Ho partorito quasi due mesi fa e ci penso ancora ogni giorno, con gioia e un senso di gratificazione, nonostante avessi molta paura fino al giorno prima.
L’induzione con pasticche di prostaglandine, decisa alla fine della 42esima settimana, ha avuto effetto immediato e nel giro di 4 ore sono passata da 1 a 8 cm di datazione, con contrazioni forti e ravvicinate. Ricordo che sentivo un gran caldo, e che non riuscivo a tenere le pantofole: avevo bisogno di sentire il contatto dei piedi nudi con il pavimento.
In sala parto la fase espulsiva è stata molto lunga: per 3 ore e mezza ho provato varie posizioni ma la bambina, per quanto fosse in posizione, non usciva. Il dolore che ho percepito più sopportabile rispetto alla fase dilatativa, la sensazione di grande forza e potenza che ho provato, l’incoraggiamento delle ostetriche e soprattutto la fiducia che avevo in loro mi hanno permesso di vivere molto positivamente questo momento, anche se complicato: il diminuire del battito fetale e l’emissione di meconio hanno infatti reso necessarie episiotomia e ventosa. Io ho accettato entrambe con tranquillità e anche sollievo, perché le ho vissute come risolutive, perché mi è stato tutto comunicato preventivamente e perché mi sono molto affidata alle ostetriche e alla ginecologa presenti.
In definitiva credo che l’ambiente abbia contribuito in maniera decisiva a rendere il mio parto difficile un’ esperienza molto positiva.

AMINa ODV

La nostra missione è quella di promuovere un parto consapevole, rispettato e positivo in Italia e nel mondo. Partiamo dal presupposto che al momento molte donne sono vittime di violenza ostetrica, oppure mancano di accesso ai servizi di assistenza di base. Attraverso attività di sensibilizzazione e di cooperazione allo sviluppo, AMINa mira a promuovere una diversa cultura del parto, che valorizzi le differenze e consideri partoriente e nascituro come soggetti e non come oggetti dell’azione.

Immaginiamo un mondo in cui il parto venga affrontato con la giusta consapevolezza e possa essere un momento positivo e trasformativo per la partoriente ed il nascituro. Un mondo in cui la vita ed il venire al mondo vengano valorizzati, così come il rispetto delle diversità e del percorso di vita di ognuna/o.

Crediamo che la diversità sia una ricchezza; crediamo nelle doti innate della partoriente e del nascituro nel momento del parto; crediamo che questo debba essere affiancato dalle opportunità offerte dalla medicina e che la nascita dovrebbe essere al centro di ogni agenda politica poiché riguarda l’intera umanità e non dev’essere relegata al solo universo femminile. Crediamo che il parto possa essere una straordinaria esperienza trasformativa.

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