“Partorire significa soffrire?” di Chiara Segrado | Le Contemporanee
Il 14 luglio il Comitato delle Nazioni Unite per eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne (CEDAW) si è espresso su un caso avvenuto in Spagna, definendo una serie di manovre, protocolli ed atteggiamenti subiti da una partoriente come un caso di “violenza ostetrica”.
A monte c’è la vicenda di una donna spagnola, recatasi in ospedale a 38 settimane di gravidanza perché le acque non si erano ancora rotte. Da questo ricovero parte un’induzione del travaglio accompagnata da numerose ispezioni vaginali (il tutto senza chiedere il consenso della donna) e sfociata in un cesareo effettuato sulla donna a cui erano state legate preventivamente le braccia al letto.
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