Linea nigra di Jazmina Barrera
“In una libreria, durante un incontro in cui parlavamo della traduzione di Little Labors, un uomo del pubblico dice che non capisce perché in letteratura sia diventato così di moda il tema della maternità. Non lo trova così “fondamentale”. So di altre scrittrici che stanno scrivendo di parto e allattamento. Questa moda mi piace tantissimo e voglio che sia più di una moda. Che fossimo di più. Molte. Credo che non saremo mai abbastanza.”
Questo libro è un diario, un collage di pensieri di una futura e poi neo-mamma. Jazmina vive in Messico, è una scrittrice ed in attesa del suo bimbo mette sulla carta pensieri, paure, poesie e letture sulla gravidanza. Alle volte appaiono in scena il compagno, la mamma artista, le amiche, che l’accompagnano, la sostengono, si confrontano con lei in questo viaggio verso un nuovo corpo, una nuova vita. Ma anche grandi artiste come Tina Modotti, Frida Khalo, Virginia Woolf, Natalia Ginzburg e Margaret Atwood, che vengono di frequente citate arricchendo il testo con spunti che fanno riflettere e pensare.
E un ginecologo inaffidabile, che si trasferisce poco prima del parto in un’altra clinica erodendo la sua tranquillità e fiducia, ancor più quando scopre che nonostante abbia scelto di partorire con lui, il medico ha rubato delle immagini nel corso del parto per farsi pubblicità su Twitter.
Un quadro colorato come quelli che dipinge la madre pittrice, pieno di colori, sfumature, fragilità, paure, gioia e lacrime, quello che dipinge Jazmina nel suo Linea nigra. Un libro in cui ci guida nel mondo della gravidanza così come la linea nigra che compare al centro dell’addome durante la gravidanza, per guidare, si dice, il neonato verso il seno al momento della nascita.
Anche AMINa sta raccogliendo storie di donne che desiderano raccontare del loro parto. Potete leggerle nella sezione “Ti racconto il mio parto” oppure raccontarci su Messenger @aminaodv, Instagram Direct @amina_odv o email aminaodv@gmail.com le vostre storie, che verranno pubblicate in forma anonima.
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