Sì è tenuto il 27 aprile allo Spazio MICS messo a disposizione dal Comune di Brescia l’incontro intitolato “La rete di sostegno nel percorso nascita a supporto della salute mentale materna”, promosso da AMINa ODV e Spazio M’Ama.
L’incontro si inserisce nelle attività di sensibilizzazione di AMINa ODV rispetto all’importanza di promuovere la salute mentale delle mamme, attraverso percorsi di prevenzione, intercettazione e cura di situazioni di disagio. Parliamo di vulnerabilità, fragilità, forme depressive, “baby-blues”, di quello che le vecchie ostetriche chiamavano “lacrime del latte” nel corso dell’intero percorso nascita e fino ad un anno (e più) dalla nascita del bambino. Si stima che ne soffra il 20% delle neomamme, una su cinque, ma potrebbero essere molte di più se il fenomeno fosse pienamente conosciuto, accettato ed affrontato con strumenti adeguati.
Insieme alle ostetriche
Fernanda Maturilli ed Elena Prandelli si è discusso degli strumenti a disposizione di queste figure professionali nel garantire una buona nascita come forma di prevenzione di forme di disagio, definendo la buona nascita come un percorso di rispetto, di ascolto e vicinanza che ne protegge la fisiologia (letteralmente “corpo che ha una parola” e che dovrebbe per questo poter esprimere i propri bisogni e le proprie preferenze). Ma anche gli strumenti, come lo screening del test del benessere emotivo, che permettono di identificare i primi segnali di disagio e dinamiche non fisiologiche, da accogliere e segnalare a chi può fornire un supporto adeguato.
Donatella Albini, ginecologa e membro del Comitato Scientifico di AMINa, ha sottolineato come nei decenni sia stata tolta alle donne la potenza generatrice femminile e con essa la possibilità di scelta, e come sia indispensabile tornare a parlare di “riprenderci il parto”, come si faceva già negli anni Settanta. E di come sia importante ripensare all’idea di portare a termine una proposta di legge sulla violenza ostetrica in Italia.
L’associazione Spazio M’Ama di Brescia, rappresentata da
Stefania Merlino,
Daria Passini ed
Annamaria Bonito, ha parlato dei servizi offerti dall’associazione sul territorio bresciano, che includono il supporto psicologico alle mamme in difficoltà. La dottoressa Passini, in particolare, in qualità di medica psichiatra, ha sottolineato l’importanza di parlare della tematica della salute mentale materna, affinché non sia più un tabù e le donne possano cercare con serenità un aiuto laddove ne dovessero avere bisogno, riducendo il senso di stigma e vergogna che ancora accompagna queste situazioni. In generale c’è stato molto consenso sull’importanza di rimettere le donne al centro di un processo in cui dovrebbero essere parte attiva e non passiva, in percorsi in cui il loro vissuto venga validato e la biologia vada ad intersecare la biografia.
Affinché questo accada, è fondamentale che la donna venga messa in condizione di poter fare delle scelte informate; a tal proposito l’avvocata Stefania Merlino ha presento il concetto consenso informato e lo strumento del piano del parto che può facilitare un’assistenza personalizzata, lungamente discusso con il pubblico presente in sala.